Per il Consiglio federale lo sviluppo sostenibile non merita più di 24 pagine

20. Giu 2018 | presa di posizione, instituzioni

Oggi il Consiglio federale ha adottato il rapporto intermedio sull’attuazione dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, che presenterà alle Nazioni Unite, a New York, a metà luglio 2018. Nonostante un’ampia consultazione della società civile e degli ambienti scientifici ed economici, il rapporto del Consiglio federale non riflette i contributi di questi ultimi. Non è stata fatta alcuna analisi seria delle azioni da intraprendere per migliorare la realizzazione del quadro globale dello sviluppo sostenibile in Svizzera. La Piattaforma Agenda 2030 pubblicherà questa analisi il prossimo 3 luglio.

Nel 2015 la comunità internazionale ha adottato l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile. La Svizzera, implicata sin dai lavori preparatori, ha espressamente riconosciuto questa Agenda come il nuovo quadro di riferimento universale che impegna il nostro paese a voler raggiungere il benessere della gente, una crescita economica sostenibile, la preservazione dell’ambiente – sia sul piano mondiale che sul suo territorio.

Nell’ambito di una consultazione online esigente, più di 160 attori della società civile, della scienza e dell’economia hanno partecipato ad una valutazione delle opportunità e delle sfide dell’apporto elvetico ai 17 obiettivi e 169 sotto-obiettivi dell’Agenda 2030. L’amministrazione federale stessa ha convocato un gruppo di esperti di alto rango per accompagnare il processo. Il frutto di questi lavori preliminari appare però a malapena nel rapporto ufficiale. Il Consiglio federale si accontenta di passare in rassegna le azioni svizzere di attuazione nelle 24 pagine che presenterà alle Nazioni Unite.

La Piattaforma della società civile Agenda 2030 – una coalizione di più di 40 organizzazioni e sindacati attivi a favore dell’ambiente, della cooperazione allo sviluppo, dei diritti umani, della pace e dell’economia collaborativa – giudica insoddisfacente il rapporto adottato oggi. Deplora soprattutto che il Consiglio federale abbia perso l’occasione di identificare le principali lacune nella realizzazione dell’Agenda e che non dia indicazioni sul modo in cui intende mettere in moto le misure politiche necessarie. La Piattaforma 2030 si rammarica anche che il rapporto non indichi l’istanza federale competente per promuovere, coordinare e fare applicare l’Agenda 2030.

Ci si chiede anche perché il Consiglio federale non pubblichi contemporaneamente “la valutazione completa” che deve servire da base al suo rapporto più che succinto.

Il prossimo 3 luglio, il risultato della valutazione approfondita fatta dalla società civile sarà presentata dalla Piattaforma Agenda 2030 sotto forma di un rapporto alternativo in una conferenza stampa. L’analisi mostrerà lo sviluppo sostenibile della Svizzera in toni meno rosei di quelli del Consiglio federale.

Comunicato stampa della Piattaforma Agenda 2030, 20 giugno 2018

Schassmann Eva
Eva Schmassmann

Piattaforma Agenda 2030

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